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Genesi
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(Testo CEI74)

27
Giacobbe carpisce la benedizione di Isacco

1Isacco era vecchio e gli occhi gli si erano così indeboliti che non ci vedeva più. Chiamò il figlio maggiore, Esaù, e gli disse: «Figlio mio». Gli rispose: «Eccomi». 2Riprese: «Vedi, io sono vecchio e ignoro il giorno della mia morte. 3Ebbene, prendi le tue armi, la tua farètra e il tuo arco, esci in campagna e prendi per me della selvaggina. 4Poi preparami un piatto di mio gusto e portami da mangiare, perché io ti benedica prima di morire». 5Ora Rebecca ascoltava, mentre Isacco parlava al figlio Esaù. Andò dunque Esaù in campagna a caccia di selvaggina da portare a casa. 15Rebecca prese i vestiti migliori del suo figlio maggiore, Esaù, che erano in casa presso di lei, e li fece indossare al figlio minore, Giacobbe; 16con le pelli dei capretti rivestì le sue braccia e la parte liscia del collo. 17Poi mise in mano al suo figlio Giacobbe il piatto e il pane che aveva preparato.

18Così egli venne dal padre e disse: «Padre mio». Rispose: «Eccomi; chi sei tu, figlio mio?». 19Giacobbe rispose al padre: «Io sono Esaù, il tuo primogento. Ho fatto come tu mi hai ordinato. Alzati dunque, siediti e mangia la mia selvaggina, perché tu mi benedica». 20Isacco disse al figlio: «Come hai fatto presto a trovarla, figlio mio!». Rispose: «Il Signore me l'ha fatta capitare davanti». 21Ma Isacco gli disse: «Avvicinati e lascia che ti palpi, figlio mio, per sapere se tu sei proprio il mio figlio Esaù o no». 22Giacobbe si avvicinò ad Isacco suo padre, il quale lo tastò e disse: «La voce è la voce di Giacobbe, ma le braccia sono le braccia di Esaù». 23Così non lo riconobbe, perché le sue braccia erano pelose come le braccia di suo fratello Esaù, e perciò lo benedisse. 24Gli disse ancora: «Tu sei proprio il mio figlio Esaù?». Rispose: «Lo sono». 25Allora disse: «Porgimi da mangiare della selvaggina del mio figlio, perché io ti benedica». Gliene servì ed egli mangiò, gli portò il vino ed egli bevve. 26Poi suo padre Isacco gli disse: «Avvicinati e baciami, figlio mio!». 27Gli si avvicinò e lo baciò. Isacco aspirò l'odore degli abiti di lui e lo benedisse:

«Ecco l'odore del mio figlio
come l'odore di un campo
che il Signore ha benedetto.
28Dio ti conceda rugiada del cielo
e terre grasse
e abbondanza di frumento e di mosto.
29Ti servano i popoli
e si prostrino davanti a te le genti.
Sii il signore dei tuoi fratelli
e si prostrino davanti a te i figli di tua madre.
Chi ti maledice sia maledetto
e chi ti benedice sia benedetto!».

(Testo TILC)

27
Giacobbe benedetto al posto di Esaù

1Isacco era diventato vecchio. La sua vista si era tanto indebolita da non vederci più.
Un giorno chiamò suo figlio maggiore:
- Figlio mio, - gli disse.
- Eccomi, - rispose Esaù.
2 Io sono vecchio, - continuò Isacco, - e posso ormai morire da un momento all'altro. 3Prendi dunque i tuoi attrezzi da caccia, l'arco e le frecce. Esci in campagna e ammazza un po' di selvaggina. 4Poi preparami un piatto saporito, come piace a me, e portamelo. Io lo mangerò e poi ti darò la mia benedizione, prima di morire.
5Rebecca aveva ascoltato quel che Isacco diceva a suo figlio Esaù. Perciò quando egli se ne fu andato a caccia, in cerca di selvaggina da portare a suo padre, 15Rebecca prese i vestiti di Esaù, suo figlio maggiore, i più belli, che aveva in casa, e li fece indossare a Giacobbe, il minore. 16Con la pelle dei capretti gli ricoprì le mani e il collo. 17Poi gli mise in mano la carne e il pane che aveva preparati. 18Egli andò da suo padre e gli disse: - Padre!
- Sì, figlio mio, - rispose Isacco, - ma chi sei, tu?
19 - Io sono Esaù, il tuo primogenito, -rispose Giacobbe a suo padre; - ho fatto quel che mi hai comandato. Vieni ora a sederti e mangia la selvaggina. Poi mi darai la benedizione.
20 - Come hai fatto presto a trovarla, figlio mio! - disse Isacco.
E Giacobbe rispose:
- Il Signore, il tuo Dio, me l'ha fatta incontrare.
21Allora Isacco disse a Giacobbe:
- Avvicinati, figlio mio, perché io possa toccarti e capire se veramente sei Esaù, o no.
22Giacobbe si avvicinò. Suo padre lo palpò e disse:
- La voce è quella di Giacobbe, ma le braccia sono quelle di Esaù!
23Non lo riconobbe perché le sue braccia erano ricoperte di peli, come quelle di Esaù. Perciò lo benedisse. 24Ma gli chiese:
- Sei veramente mio figlio Esaù?
- Certo! - rispose Giacobbe.
25 Allora, figlio mio, - disse Isacco, - dammi il piatto con la selvaggina. Io la mangerò, poi ti darò la benedizione.
Giacobbe glielo servì ed egli mangiò. Gli portò anche del vino ed egli bevve. 26Quindi suo padre Isacco gli disse:
- Avvicinati, figlio mio, e abbracciami. 27Giacobbe allora si avvicinò al padre e lo abbracciò. Isacco sentì l'odore dei suoi vestiti e gli diede la benedizione. Disse:
'L'odore di mio figlio è davvero
come il buon odore di un campo
che il Signore ha benedetto.
28Dio ti conceda rugiada dal cielo
e terra fertile,
frumento e vino in gran quantità.
29Ti servano i popoli,
davanti a te si pieghino le nazioni.
Sarai il padrone
dei tuoi fratelli.
Si inchineranno davanti a
te i figli di tua madre.
Sia maledetto chi ti maledice
e benedetto chi ti benedice!'.

(Testo CEI2008)

27
1 Isacco era vecchio e gli occhi gli si erano così indeboliti che non ci vedeva più. Chiamò il figlio maggiore, Esaù, e gli disse: «Figlio mio». Gli rispose: «Eccomi». 2Riprese: «Vedi, io sono vecchio e ignoro il giorno della mia morte. 3Ebbene, prendi le tue armi, la tua farètra e il tuo arco, va' in campagna e caccia per me della selvaggina. 4Poi preparami un piatto di mio gusto e portamelo; io lo mangerò affinché possa benedirti prima di morire». 5Ora Rebecca ascoltava, mentre Isacco parlava al figlio Esaù. Andò dunque Esaù in campagna a caccia di selvaggina da portare a casa. 15Rebecca prese i vestiti più belli del figlio maggiore, Esaù, che erano in casa presso di lei, e li fece indossare al figlio minore, Giacobbe; 16con le pelli dei capretti rivestì le sue braccia e la parte liscia del collo. 17Poi mise in mano a suo figlio Giacobbe il piatto e il pane che aveva preparato.
18Così egli venne dal padre e disse: «Padre mio». Rispose: «Eccomi; chi sei tu, figlio mio?». 19Giacobbe rispose al padre: «Io sono Esaù, il tuo primogenito. Ho fatto come tu mi hai ordinato. Àlzati, dunque, siediti e mangia la mia selvaggina, perché tu mi benedica». 20Isacco disse al figlio: «Come hai fatto presto a trovarla, figlio mio!». Rispose: «Il Signore tuo Dio me l'ha fatta capitare davanti». 21Ma Isacco gli disse: «Avvicìnati e lascia che ti tocchi, figlio mio, per sapere se tu sei proprio il mio figlio Esaù o no». 22Giacobbe si avvicinò a Isacco suo padre, il quale lo toccò e disse: «La voce è la voce di Giacobbe, ma le braccia sono le braccia di Esaù». 23Così non lo riconobbe, perché le sue braccia erano pelose come le braccia di suo fratello Esaù, e lo benedisse. 24Gli disse ancora: «Tu sei proprio il mio figlio Esaù?». Rispose: «Lo sono». 25Allora disse: «Servimi, perché possa mangiare della selvaggina di mio figlio, e ti benedica». Gliene servì ed egli mangiò, gli portò il vino ed egli bevve. 26Poi suo padre Isacco gli disse: «Avvicìnati e baciami, figlio mio!». 27Gli si avvicinò e lo baciò. Isacco aspirò l'odore degli abiti di lui e lo benedisse:

«Ecco, l'odore del mio figlio
come l'odore di un campo
che il Signore ha benedetto.
28Dio ti conceda rugiada dal cielo,
terre grasse, frumento
e mosto in abbondanza.
29Popoli ti servano
e genti si prostrino davanti a te.
Sii il signore dei tuoi fratelli
e si prostrino davanti a te i figli di tua madre.
Chi ti maledice sia maledetto
e chi ti benedice sia benedetto!».

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